Set
17
L’artrosi all’anca (o Coxartrosi nel suo nome specifico), è una patologia che colpisce la cartilagine articolare del bacino andando ad agire sulla sua degenerazione, oltre a questo si associa una modificazione delle componenti ossee, capsulari e sinoviali.
Questo disturbo si presenta con maggior frequenza nella categoria femminile della popolazione, e colpisce con maggior frequenza le donne di mezza età nella fase postuma alla menopausa, questo è dovuto a una riduzione del livello di estrogeni che svolgono nel nostro organismo un’azione protettiva.
Questa problematica viene divisa in 2 categorie:
A questa problematica vengono affiancate terapie fisiche come la tecar terapia o ultrasuoni o ionoforesi o tens, che consentono di attenuare il dolore percepito. Oltre a questo si affiancano anche terapie manuali (massaggi e mobilizzazioni) in modo da decontrarre la muscolatura dell’arto colpito costretto a lavorare in maniera scorretta per cercare di attenuare il dolore.
Per concludere si può affermare che la fisioterapia può essere ‘un’arma vincente’ per migliorare questa patologia, sia in una fase iniziale con modalità di conservazione sia per un valido supporto alla chirurgia consentendo così al paziente di arrivare al giorno dell’intervento preparato fisicamente. Consente inoltre di poter recuperare in maniera più rapida successivamente l’operazione, evitando al paziente atteggiamenti scorretti che potrebbero far diventare l’intervento un fallimento nel lungo periodo. Ovviamente bisogna tener presente che la fisioterapia non potrà mai sostituire la chirurgia nelle forme più gravi di questa patologia ma come già detto può essere un vero e proprio alleato per il miglioramento.
- I grado: si definisce di primo grado quando colpisce le articolazioni apparentemente integre e che non presentano deformazioni
- II grado: si definisce artrosi di secondo grado un’artrosi derivante da fratture o lussazioni congenite all’anca

Studio di Fisioterapia e Riabilitazione Busetto e Pontel S.R.L.
