Apr
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Qual'è la relazione tra il pavimento pelvico e lo sport? Se si hanno problemi al pavimento pelvico si può continuare a fare sport?
- consigliare lo sport più adatto da intraprendere;
- valutare quali sono le condizioni fisiche e analizzare quali sono gli esercizi più idonei che si possono svolgere in sicurezza;
- visionare gli esercizi svolti e correggere i movimenti alterati;
- correggere la postura;
- correggere ed eliminare tutti quei movimenti che potrebbero far aumentare la sintomatologia oppure riproporla;
Lo studio* eseguito vuole chiarire alcuni aspetti e far capire quali interconnessioni ci sono tra la donna, lo sport e il pavimento pelvico.
Negli anni il numero di donne che praticano sport è cresciuto in maniera molto importante, basti pensare che il 50% dei partecipanti alle olimpiadi sono donne. Lo sport e l'attività fisica hanno benefici fantastici su tutto il corpo, MA negli anni è stato messo in discussione l'effetto benefico per il pavimento pelvico, soprattutto per alcuni tipi di attività sportiva. Questa è l'unica parte del corpo sulla quale alcuni tipi di attività fisica potrebbe interferire negativamente. Lo scopo di questo studio è quello di presentare 2 ipotesi molto diffuse sull'effetto dell'attività fisica sul perineo.
Ipotesi 1:
Rafforzando i muscoli del pavimento pelvico (PFM) , l’esercizio fisico riduce il rischio di incontinenza urinaria, incontinenza fecale e prolasso degli organi pelvici, ma influisce negativamente sulla fisiologia e sicurezza del parto.
Ipotesi 2:
Sovraccaricando e allungando i muscoli del pavimento pelvico (PFM), l’esercizio aumenta il rischio di incontinenza urinaria, incontinenza fecale e prolasso degli organi pelvici, ma facilita anche il travaglio e parto, poiché i PFM non ostacolano l’uscita del feto.
I risultati di questi studi, confermano entrambe le ipotesi. Le donne che fanno attività fisica, generalmente hanno una forza maggiore dei muscoli del pavimento pelvico (PFM), rispetto alle donne che non fanno alcun tipo di attività, ma ciò non sembra portare ad avere un rischio maggiore di ostruzione del travaglio o del parto.
Quello che si può affermare è che un'attività fisica da lieve a moderata, come camminare, riduce il rischio di incontinenza urinaria ma le donne atlete hanno circa tre volte di più la probabilità di avere incontinenza urinaria a parità di controlli. Vi sono prove che un intenso esercizio fisico possa causare e peggiorare il prolasso degli organi pelvici ma i dati sono discordanti.
Anche la pressione intraddominale associata ad esercizio fisico come la forza dei muscoli del pavimento pelvico (PFM) cambiano in base alle attività e alle donne, di conseguenza la soglia che determina effetti ottimali o negativi sul pavimento pelvico differisce quasi sicuramente da persona a persona (proprio in base alle caratteristiche individuali che abbiamo elencato inizialmente). A seguito di questo studio si è evidenziato che ci sono molte lacune riguardo la conoscenza del legame che c'è tra "Sport e il Pavimento Pelvico", quali sono i benefici e le controindicazioni e qual'è intensità e la frequenza con cui bisogna svolgere l'attività sportiva. In conclusione se soffri di una patologia del pavimento pelvico e sei una sportiva o vorresti riprendere l'attività sportiva, contatta un professionista del settore per avere delle informazioni corrette e adatte alla tua persona. La variabilità individuale in questo tipo di problematiche è molto elevata, perciò una soluzione uguale per tutte le tipologie di pazienti non è possibile.
Lo Studio di Fisioterapia e Riabilitazione Busetto e Pontel di Pordenone da diversi anni opera nel trattamento di queste disfunzioni collaborando con diversi professionisti nel triveneto.
All’interno del Team opera la Dott.ssa Irene Busetto, fisioterapista specializzata nel trattamento delle disfunzioni del pavimento pelvico maschile e femminile.
Per informazioni riguardanti trattamenti o consulti contatta la Struttura allo 0434-521127 oppure rivolgendosi direttamente alla Segreteria negli orari 8.00 – 13.30 e dalle 14.30 alle 19.30.
*IS PHYSICAL ACTIVITY GOOD OR BAD FOR THE FEMALE PELVIC FLOOR? A narrative review