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Il dolore alla schiena affligge una buona parte della popolazione, diventando di fatto una delle prime cause d’invalidità, soprattutto quando il problema diventa cronico e va ad interferire con la qualità della vita quotidiana. Anche se questa problematica può perdurare in maniera costante nel tempo, si possono intraprendere dei percorsi riabilitativi che permettono di migliorare notevolmente la qualità di vita.   Per poter intervenire efficacemente si devono identificare le cause scatenanti e per poter far questo, il primo passo è quello di rivolgersi ad un medico specialista, il quale andrà ad identificare le cause ed eventualmente richiedere degli accertamenti. Le maggior parte delle volte le cause vengono identificate a disturbi di tipo meccanico di origine muscolo- scheletrica, successive a sforzi, da movimenti scorretti o posture scorrette protratte nel tempo.   Identificare le cause precocemente permette di evitare che il problema si cronicizzi e di liberarsi del problema in breve tempo.  
Come identificare se il problema si sta cronicizzando o siamo già in una fase avanzata?
  Un dolore cronicizzato si identifica quando il problema si protrae per più di 30 giorni con una persistenza che può durare anche per 5/6 mesi. La parte che viene interessata da questo problema è la zona “bassa della schiena”, ovvero la zona lombare che sostiene tutto il nostro peso. Infatti, una delle misure fondamentali per contrastare e/o prevenire l’inizio della patologia è il controllo del peso.
I sintomi per identificare la problematica sono evidenti e facili da individuare:
 
  • Dolore persistente con un’intensità che può variare da forte a moderato;
 
  • Dolore nel piegamento nelle diverse direzioni dell’asse e nei movimenti più banali;
 
  • Possibile bruciore e formicolii a livello lombare e nelle gambe;
 
  • Possibile intorpidimento alle gambe, caviglie e piedi.
    Come detto in precedenza, quando si cominciano ad accusare dei sintomi che possono essere ricollegati a quelli descritti, non bisogna aspetta tanto tempo prima d’intervenire ma cercare quali possono essere le cause scatenanti. Innanzitutto, bisogna rivolgersi ad un medico specialista, il quale durante la visita andrà a indagare sulle cause del dolore, eventualmente richiedendo degli esami di approfondimento, per poter escludere cause più gravi. Una volta escluse cause di tipo organico, lo specialista andrà ad indicare il percorso fisioterapico più idoneo per migliorare la problematica. A seguito della visita, spetterà al fisioterapista intervenire. Le cause scatenati del mal di schiena cronico, possono essere di tipo meccanico ricollegabili a comportamenti scorretti protratti nel lungo periodo come una vita sedentaria, il peso corporeo troppo elevato, un’attività sportiva o lavorativa intensa che possono ricollegare sforzi eccessivi, una postura scorretta derivante da una posizione protratta per diverso tempo ecc. A queste possono essere collegate cause più specifiche come ernie del disco, scoliosi, problematiche legate alla colonna vertebrale (es: stenosi spinale, spondilolisi, spondilolistesi, radicolopatia ecc.).   Per riassumere quanto detto finora, per poter diagnosticare un mal di schiena cronicizzato bisogna sottoporsi a una visita specialistica dove verrà redatta un’anamnesi, una valutazione, una diagnosi medica ed un eventuale piano terapeutico. Nel caso lo specialista abbia bisogno di ulteriori accertamenti andrà a prescrivere degli esami di approfondimento.   Dalla prima visita specialistica, potranno essere richiesti degli esami diagnostici come radiografia del tratto lombare, risonanza magnetica ed un eventuale visita di accertamento, daranno un quadro completo per poter intervenire in maniera efficace sul problema.
Come possiamo agire per controllare il mal di schiena cronico?
Un primo approccio per poter ridurre il dolore, può essere quello di ricorre alla terapia medica (farmaci) ma come già accennato questo può essere una soluzione temporanea per eliminare la fase acuta. La strada che deve essere percorsa successivamente è quella di intervenire con trattamenti e terapie che abbiano una soluzione efficacie nel lungo periodo.
A seguito di una prima vista, il fisioterapista valuta l’intervento più idonea che può rientrare tra:
  • Massaggio
 
  • Esercizio fisico
 
  • Terapie strumentali per una riduzione della fase acuta e quindi del dolore; ad esempio Tecarterapia, ultrasuoni ecc.
    Ma soprattutto se la causa del problema è derivante da una situazione di alterazione posturale, si può procedere con dei test come ad esempio l’esame baropodometrico e delle sedute specifiche denominate Rieducazione Posturale Globale (R.P.G.). Lo scopo è quello di andare a creare un equilibrio ottimale delle catene muscolari così da allentare quali possono essere possibili tensioni muscolari e di conseguenza dolore. Ovviamente, al lavoro del fisioterapista deve essere correlato un corretto stile di vita contribuendo così a prevenire il mal di schiena e sedare il dolore cronico.
Alcuni consigli utili possono essere:
 
  • Utilizzare posizioni ergonomiche soprattutto in ufficio o nel luogo di lavoro
 
  • Svolgere un’attività fisica regolare
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