Apr
06
Che cos’è la pressoterapia?
La pressoterapia è una applicazione fisica che agisce sul comparto circolatorio e linfatico del corpo. Erroneamente viene considerata come un’esclusiva pratica estetica, in realtà la sua applicazione se opportunatamente mirata può agire su diverse tipologie di problematiche che colpiscono questi due sistemi, garantendo un miglioramento della sintomatologia riferita dai pazienti. La pressoterapia è costituita da un presidio che esercita una compressione pneumatica alternata e progressiva sui distretti a cui è applicata che richiama il movimento del massaggio e favorisce lo svuotamento dei distretti più distali dai liquidi presenti.
Quali sono gli obiettivi della terapia?
Mira ad alleviare i problemi di gambe gonfie e indolenzite, edemi, vene varicose, ulcere, ecc. causate da problemi di insufficienza venosa e si occupa se integrata a trattamenti quali linfodrenaggio e adozione di guaine elasto-compressive anche delle patologie del sistema linfatico, dette linfostasi. La terapia si attua attraverso particolari terminali (gambali, bracciali, fasce addominali, ecc.) che al proprio interno contengono sacche pneumocompressive che si gonfiano, viene generata una compressione controllata alle parti del corpo interessate (arti e addome). I vari parametri vengono impostati e attivati dal dispositivo elettronico-meccanico-pneumatico che eroga il flusso d’aria alla giusta pressione, gonfiando e sgonfiando in modo intermittente e sequenziale le varie camere degli applicatori. Lo scopo ottenuto è quindi quello di favorire il trasporto dei fluidi all’interno del corpo, normalizzando il circolo venoso, rimuovendo le stasi di liquidi e quindi cercando di prevenire le patologie legate a questi aspetti. Le principali indicazioni terapeutiche in ambito medico per la pressoterapia sono qui sotto elencate, rimanga presente comunque il fatto che prima di sottoporsi ad un trattamento pressoterapico è fondamentale effettuare una corretta valutazione medica, al fine di non incorrere in spiacevoli e alle volte pericolose controindicazioni.
- Linfedema
- Recupero del tono muscolare in pazienti immobilizzati o disabili (in sostituzione del massaggio
- Sindrome post flebitica
- Stasi venosa
- Compressione passiva in patologie venose
- Lipoedema
- Ematoma
- Trattamento di ematomi in seguito ad interventi chirurgici
- Insufficienza venosa
- Trattamento anti-cellulite stadio iniziale
- Drenaggio del braccio post mastectomia
- Paralisi degli arti
- Sindrome post trombotica
- Gambe pesanti
- Edemi venosi cronici diffusi
- Pazienti allettati
Qui invece sono elencate le principali patologie per le quali è meglio evitare la pressoterapia:
- Infiammazioni venose acute
- Neoplasie maligne
- Infiammazioni acute della pelle
- Trombosi venosa profonda
- Erisipela
- Occlusioni arteriose
Gli effetti che la pressoterapia genera sono, a livello biochimico, le cellule endoteliali rilasciano sostanze che favoriscono l’azione anti trombotica, vaso dilatatrice e pro-fibrinolitica nella zona sottoposta alla terapia. Lo spostamento dei fluidi porta un aumento della velocità del flusso ematico riducendo i processi di ristagno e di ritenzione dei liquidi interstiziali. Grazie all’aumento della pressione interstiziale, il carico linfatico si riduce, la portata linfatica aumenta riducendo visibilmente l’edema.
Quanto dura e qual è la frequenza dei trattamenti?
I trattamenti durano generalmente 30 minuti. Il numero totale delle sedute può variare in modo considerevole a seconda del tipo e grado di patologia. Indicativamente si va da un minimo di 5 fino a cicli di 20 sedute in casi particolari di linfedema.
La cadenza delle sedute è però fondamentale per avere risultati efficaci sul drenaggio dei fluidi, si può variare da sedute quotidiane a sedute a giorni alterni sempre a seconda della problematica riscontrata e vanno inoltre supportate da altri presidi medici come l’uso di calze elastocompressive, bendaggi, linfodrenaggio e terapia farmacologica sempre sotto le indicazioni del medico specialista.